L’impiego di robotica e automazione nelle linee di produzione continua a crescere, incentivato da più fattori: rapida diminuzione dei costi, crescente facilità d’uso e altrettanto costante carenza di manodopera disponibile. Senza contare la necessità di migliorare la qualità produttiva, focalizzata sull’obiettivo di eliminare gli errori nella fase di assemblaggio e di aumentare le ripetibilità delle operazioni.
I robot collaborativi, detti anche cobot, rappresentano il segmento dell’industria di robotica con la crescita più veloce. Una maggiore sicurezza degli operatori, un’implementazione facile, un time-to-value relativamente breve, fanno sì che questi robot stiano diventando sempre più predominanti nelle linee di assemblaggio in diverse industrie.
I robot possono gestire attività ripetitive e pericolose, mentre le persone hanno modo di dedicarsi a compiti complessi che richiedono competenze di livello superiore.
Secondo l’International Federation of Robotics (IFR), le vendite globali dei robot industriali hanno raggiunto il record di 517.000 unità nel 2021, con il settore automobilistico che da solo conta il 30% di tutte le vendite. L’Asia rimane il mercato principale: tre quarti di tutti i nuovi robot sono impiegati nel continente asiatico, oltre il 50% nella sola Cina. In altri termini, in Cina sono stati installati nel 2021 più robot che in tutto il resto del mondo.
Europa e America continuano comunque a crescere e ci aspetta che il trend rimarrà questo per il resto del decennio. Di fatto i massicci problemi nella catena di approvvigionamento causati dalla pandemia di covid-19 hanno indotto aziende europee e americane a riportare la produzione nei loro paesi. Le stesse imprese hanno intuito che rimpatriare le linee produttive doveva corrispondere anche a un’introduzione di robot in grado di contrastare la carenza di manodopera. Ma l’automazione non risponde solamente a una penuria di personale, permette e necessita il coinvolgimento di tecnici competenti in grado di installare, calibrare e mantenere questi strumenti altamente tecnologici.
Mentre la produzione di robot cresce, il loro costo unitario scende. Negli ultimi 30 anni, il prezzo medio dei robot si è dimezzato, mentre il costo della manodopera è raddoppiato. La delocalizzazione di parte della produzione dei robot in regioni dove è più conveniente farà sì che il prezzo unitario continuerà a diminuire nei prossimi anni.
Il tutto mentre le interfacce dei robot sono state semplificate al punto tale che il setup iniziale e l’integrazione nelle linee di produzione sono diventati pressoché immediati, mentre il loro peso sempre minore permette che vengano spostati frequentemente e condivisi tra diverse linee di produzione.
L’avvitatura, grazie alla sua natura ripetitiva, è sempre stato uno degli ambiti più adatti all’integrazione di robot, soprattutto in industrie come quella dell’elettronica, caratterizzata da componenti da assemblare estremamente delicati, dove un’estrema precisione e l’esclusione di un potenziale errore umano rappresentano un enorme beneficio.
Universal Robots (UR) è un partner storico di Kolver per l’automazione.
L’unione di un K-DUCER di Kolver con un braccio robotico di UR permette alle aziende di ottenere un assemblaggio preciso e ripetitivo, oltre a beneficiare dei vantaggi dell’Industria 4.0, come la comunicazione con altri strumenti smart e la completa tracciabilità di ogni singola operazione di serraggio.
L’impiego di un sistema composto da K-DUCER e UR è più semplice di quanto si possa pensare, grazie alle interfacce intuitive di entrambi gli strumenti. Anche l'operatore meno esperto è in grado di configurare rapidamente un’applicazione di fissaggio, facendo sì che non sia più solo ad appannaggio delle grandi aziende con budget più elevati.
La diminuzione dei costi di acquisto si traduce in una soglia inferiore di volume di produzione necessaria per giustificare l’investimento, rendendo questi robot una scelta economicamente accessibile per business di nicchia o di dimensioni ridotte, dove i volumi produttivi mensili si misurano in centinaia e non in migliaia o centinaia di migliaia.
Qui sotto un video del nostro partner danese Alsmatik che mostra una cella robotizzata dedicata a una produzione elettronica dove un robot UR è equipaggiato con un avvitatore con trasduttore integrato K-DUCER e un alimentatore di viti automatico NFK di Kolver
Il robot e il K-DUCER lavorano insieme per garantire che la coppia e l’angolo desiderati vengano raggiunti a ogni operazione di fissaggio.
Olympus invece monta il K-DUCER su due diversi cobot di UR, il modello UR5e e il modello UR10. I due cobot si coordinano in modo da inserire la vite nel punto corretto e serrarla con la coppia corretta.
Allied Automation con il video che segue mostra come un robot UR16e e un avvitatore K-DUCER possano essere accoppiati per gestire un carico pesante soddisfacendo requisiti precisi di coppia e angolo, il tutto in un ingombro ridotto:
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